Google+ è morto, 5 volte questo mese
Ormai è consuetudine leggere, almeno una volta a settimana, un articolo che decreta la morte di Google+. Mi ricorda Kenny di South Park, ucciso in ogni puntata in modo diverso. Potrebbe essere un nuovo format sul canale DMAX di SKY: “Mille modi di far morire Google+”. Solitamente leggo, rido e vado oltre, in altri, come questo, leggo, rido e ci scrivo un post, così, a sfregio.
Il fatto
Da inizio settembre, ogni nuovo utente Google visualizza questa pagina in seguito alla registrazione:
Modifica confermata anche da un portavoce ufficiale di Google
We updated the signup experience in early September. Users can now create a public profile during signup, or later, if and when they share public content for the first time (like a restaurant review, YouTube video or Google+ post).
Cosa significa dunque questa schermata?
Esattamente ciò che c’è scritto: per condividere contenuti (immagini, link, testo, commenti, recensioni, etc) è necessario avere un account Google+ e ti viene chiesto di sistemarlo a modino subito. E se tu non dovessi farlo? Come è indicato in basso: puoi modificare le informazioni del profilo in qualsiasi momento. Google con questa pagina vuole dire sostanzialmente due cose:
- le attività social sono gestite da Google+, quindi non prendertela a male se per eseguire un commento su YouTube devi attivare l’account G+, è così, punto.
- ho proprio voglia che tu utilizzi Google+, ma proprio tanta!
Google ha cambiato marcia, ha deciso di comunicare in modo differente. Lo ha fatto con un lavoro immane con Google My Business, continua a sfornare guide delle caratteristiche e funzioni di Google+ e tenta in qualche modo di rispondere alle critiche di coloro che vedono Google+ come una forzatura, un’imposizione. Questa pagina è un tentativo (goffo) per affermare invece che è un’opzione.
Cosa cambia tra Google e Google+?
NULLA. Quando si crea un account Google, si hanno a disposizione tutti i servizi Google, compreso Google+, come indicato chiaramente nella prima schermata:
quindi pur se non utilizzerai mai Google+, ci sarà bello e pronto un account per te, non devi crearlo a parte, perché, ripeto per i più capoccioni, l’account Google è unico per tutti i servizi, devi solo attivarlo o meglio come dice Google “renderlo pubblico”.
Come è stato interpretato questo cambiamento?
Questa pagina è stata interpretata come prova definitiva della dismissione di Google+! Questo il “ragionamento”: puoi creare un account Google senza Google+, quindi Google sta dismettendo Google+. È una piagnisteo già sentito quanto si è parlato di Hangouts e App Photos separati dalla piattaforma G+ oppure in occasione della chiusura del progetto authorship. Se c’era una critica da fare a questa pagina è il fatto che cliccando su “no grazie” non succede nulla ed è chiaro il tentativo di spingerti all’attivazione, ovvio. Ti consiglio di leggere questo scambio di opinioni in merito Google+ is no longer a requirement when signing up for a Google Account
Seguite l’account Google+, seguite le community più attive, analizzate i continui aggiornamenti della piattaforma social con tutti i servizi Google e poi criticatela aspramente. Criticatela senza pietà, ma fatelo sulla struttura comunicativa, fatelo sulle funzionalità, fatelo sulla politica adottata da Google nel comunicare determinati servizi. Probabilmente Google+ vi farà sempre cacare, ma avrete fatto un servizio molto più utile e dignitoso, soprattutto per voi stessi.
Google+ un’opportunità o perdita di tempo?
Google+ è l’ingrediente social di Google e ne puoi fare a meno, come il sale nella pasta. Il mio consiglio, ancora una volta, è quello di studiarne le potenzialità, capire i vari utilizzi possibili e valutare l’utilità per il raggiungimento dei tuoi obiettivi e se hai dei dubbi, io sono qui 😉
Ti suggerisco di seguire questa rubrica settimanale in cui elenco gli aggiornamenti di Google+. Ad esempio Dave Besbris, Vice Presidente Google, ha annunciato l’arrivo di Luke Wroblewski e tutto il team Polar. Lavoreranno allo sviluppo di G+, aspettiamoci grandi cose soprattutto lato mobile, dillo anche a tuo cuggino vestito a lutto.
Ringrazio Irene Schillaci, Cinzia di Martino e Riccardo Esposito per gli ottimi spunti per questo post 😉