Codice Freelance: sei cugino di te stesso

Chi almeno una volta non ha detto “non affidarti al cugino, affidati ad un professionista” ricevendo 90 minuti di applausi e like dai colleghi? Tutti. E come tutti, probabilmente, sei il primo ad aver disatteso questa regola.

Dici di no? Vediamo se ti riconosci in questa descrizione:

Sei un bravo professionista, hai competenza, esperienza, esponi in maniera efficace le tue idee e realizzi presentazioni che Steve Jobs scansate. Dal punto di vista commerciale non ti senti portato, è la tua parte più debole. Ti senti come il tizio in foto, da una parte sicuro di sè, ma quando c’è da vendere… ma ti ostini a non fare nulla in merito e cerchi di gestire al meglio proposte commerciali e preventivi.

Se ti riconosci, sei il cugino di te stesso.

Freelance, ammettilo, come venditore fai schifo

Lo so, è forte come affermazione, ma bisogna guardare in faccia la realtà.

Tutte le tue energie psico-fisiche sono dedicate a far percepire nel migliore dei modi il tuo lavoro e la tua professionalità. Ogni occasione è opportuna per raccontare i tuoi successi, la tua bravura e le tue soddisfazioni lavorative. Ottimo. Fino a quando non ti viene chiesto di presentare un prodotto, richiedere l’acquisto di un servizio, di un corso, di un libro oppure di uno spillo usato. Ti trasformi nella peggior specie di coglione sulla terra:

  • Post che iniziano con “non sono solito fare markette, ma in questo caso…
    Ma davvero? Se avevi intenzione di smerigliare le palle ci sei riuscito benissimo, convincermi a leggere oltre direi proprio di no.
  • Post con foto di te con una smorfietta e dito indice che mostra un “oggetto qualsiasi” nelle tue mani. Con frase bellissima e ispirata tipo “mi hanno mandato “oggetto qualsiasi“.
    Senza una frase, senza una motivazione, senza un’emozione.simulazione

Finisce qui? No.

Se non hai un buon commerciale, probabilmente sei un cattivo consulente

Te la spiego senza girarci attorno. Scena:

Progetto fighissimo, perché tu, nel tuo lavoro, sei bravo. Presenti il preventivo, il cliente è titubante, ti dice che non si aspettava una cosa così, sì sì lui aveva detto cose ma si aspettava un decimo del budget e poi i pagamenti non vanno bene, lui pensava più a una cosa tipo “30 gg fmdf” che significa 30 giorni dopo Funerale Maestoso Del Fornitore.

Praticamente sta mandando a gambe all’aria l’efficacia del progetto.
Tu che fai?
Dici “va bene, iniziamo così e poi si vede. L’importante è cominciare”.

Non è vero, lo sai. Ecco la maggior parte dei guai dei consulenti è che sono bravi professionisti e pessimi venditori. Sono i primi a fare un lavoro improvvisando una competenza che non hanno. Sono i cugini di se stessi.

Ammettiamolo, “vendere” fa brutto

Sei bravo a venderti! In senso positivo, si intende eh! Solitamente è così che va. Quando uno ti dice quella frase, subito dopo si sente costretto a precisare che era “in senso positivo eh!”, come se ci fosse uno negativo. È una cosa molto italiana, è una cosa totalmente sbagliata, che crea dei veri e propri mostri comunicativi.

Ti chiedo scusa

Lo so, ho sbagliato. Ho generalizzato, ho detto tutti. Ma tu non sei tutti, tu sei un caso eccezionale, tu sei bravo sia come consulente che come commerciale. Non c’entri nulla con quanto descritto in questo post, però conosci tanti che si trovano esattamente in queste condizini GHGHGHGHGH allora condividi questo post e faglielo leggere GHGHGHGGH

Salvatore Russo
Salvatore Russo

Brand Builder croccante con morbido ripieno di creatività. Consulente di Branding, Personal Branding, Event Marketing e ideatore di blog di successo. Autore dei libri &Love Story, SEO&Content e SEO&Journalism. Founder e Direttore Creativo di &Love.

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Un commento

  1. pare brutto se scrivo pubblicamente che

    T I A D O R O

    si pare brutto, ma lo scrivo lo stesso

    (tanto io faccio sempre come mi pare)

I commenti sono chiusi.