L’unica differenza tra pReso e peRso è la posizione della R, differenza minima che simboleggia come la nostra mania di possesso sia una questione di posizione e prospettiva. La tecnologia ci sta facendo assaporare a piccole dosi un modo di vivere in cui il possesso non è così importante. La musica che acquisti su iTunes – ahahahah ma che davvero? – in realtà è un noleggio a lungo, lunghissimo, tempo. Non è tua, è in affitto: hai solo il permesso di usarla.
Preso e Perso, così lontani nel significato, ma così vicini nella realtà.
Colui che ha ottenuto successo in un determinato campo, ha paura di perdere la sua posizione e si crea giorno dopo giorno una trincea emotiva da cui spala merda sul prossimo. Questa è la sintesi di quello che vedo online, non un bel quadro. Vorrei buttarlo via, prendere tela e colori e dipingere una versione diversa.
Trovo semplicemente assurdo vedere professionisti accapigliarsi per il dominio su un determinato argomento, gente meravigliosa prendersi a sputi per questa o quella piattaforma tecnologica oppure “CAPE TANTE” fare gli ultrà per questo o quel canale social. R-I-D-I-C-O-L-I.
Alla base di tutto c’è mancanza di buon sesso, ovvio.
Ma anche questo fraintendimento sull’importanza del possesso.
A questo mondo non vince infatti il più forte: vince chi collabora. Condividere con gli altri non vuol dire perdere autorevolezza, anzi, guadagni in empatia, riconoscimenti e puoi arricchirti delle competenze, idee e fallimenti altrui.
Consiglio: lo so che conosci bene la via da seguire, ma a volte perditi, guarda anche le viuzze secondarie, potresti stupirti di quello che troverai o alla peggio riqualificare quello che hai.
Ora vieni qui scricciolo, questo abbraccio è tuo, te lo noleggio a lungo termine.
[Tra le 13 e le 14]