REPETITA IUVAHAH
Qualche giorno fa ho pubblicato un post in cui in maniera ironica, ma senza possibilità di essere frainteso, ho giudicato pessimo l’utilizzo dell’app Sarahah. Non ho approfondito l’argomento perché da romantico e ottimista ho creduto che tutto si risolvesse come una granita allo sciroppo in spiaggia, fa cagare ma finisce presto. Invece vedo ancora screenshot di messaggi pieni di odio, allora conviene che mi spieghi per bene e in stampatello.
Digital Consapevolezza
Questo è il mio tormentone da ormai un anno. È tempo di digital consapevolezza, di comprendere esattamente cosa e come comunicare online e le nostre responsabilità. Sarò romantico, ottimista e pure vecchio, ma credo fermamente che ognuno di noi possa dare il buon esempio.
Fare lo screenshot di un insulto e pubblicarlo sui propri canali social non è un buon esempio. Riceverai like, riceverai tanti commenti di supporto e comprensione, ma stai alimentando il Mostro Disattento dell’Odio. Stai alimentando quel rumore di fondo che sta diventando assordante: critiche, sputi digitali e aggressioni morali indicibili.
Online e Offline non sono la stessa cosa. Ripeto, Online e Offline non sono la stessa cosa. L’essere umano non ha online gli stessi comportamenti che ha offline. Online non vengono attivate alcune basilari barriere comportamentali che ci permettono di vivere in quiete (o quasi) con il prossimo, quindi è più semplice “attaccare”. Ma lo vogliamo capire sì o no?
Una app, chat o qualsiasi altra roba online anonima è un pericolo inaccettabile per i nostri figli. Ma lo vogliamo capire sì o no?
È il momento di tirare su il coperchio.
Ecco cosa accade solitamente in questi casi:
► esce la notizia riguardante app Vattelapescahah
►Tizio la usa (riceve like e commenti)
► Caio vede il post di Tizio è pensa “caspita se lo ha fatto lui, la provo anche io, guarda quanti like” (infatti riceve un botto di like e commenti)
► Tizio e Caio continuano
► Sempronio vede Tizio e Caio e pensa “ci scrivo un bel post dal titolo: La guida definitiva su Vattelapescahah”
► Mimì e Cocò, amici di Sempronio, pubblicano il suo post in ogni gruppo di Facebook alimentando discussioni che terminano con un intelligentissimo “purché se ne parli”.
► Cacamucazz vede il post di Sempronio e pensa “Ci scrivo un libro! Titolo: Vattelapescahah Marketing” e chiede il contributo di Mimì e Cocò.
► Ambaraba manda un messaggio anonimo a Cicicocò, quest’ultimo non la prende bene e commette un atto estremo (non fatemi scrivere cose)
► Il quotidiano “TreCivetteSulComò” scrive una pezza su Cicicocò e come l’internet sia il male e come tutto nasca dall’app Vattelapescahah
► Molti non conoscevano quest’app, ora grazie al quotidiano “TreCivetteSulComò” la conoscono e la scaricano e pubblicano screenshot su FB perché hanno visto fare così
► Tizio, Caio e Sempronio decidono di scrivere un nuovo articolo “La guida definitiva su rischi e pericoli di Vattelapescahah”
► Mimì e Cocò, amici di Sempronio, pubblicano il nuovo post in ogni gruppo di Facebook alimentando discussioni che terminano con un intelligentissimo “purché se ne parli”.
► Cacamucazz vede il nuovo post di Tizio, Caio e Sempronio e scrive: è tutto già scritto nel mio libro ” Vattelapescahah Marketing”
► Il quotidiano “TreCivetteSulComò” continua a sfornare articoli, si ricevono molti like, e così tutti i giornali.
► Taffo pubblica “abbiamo fatto la nostra nuova app, Barahah, puoi lasciare messaggi anonimi al defunto” AHAHAHAHAHAAH tutti giù a ridere.
Sono romantico e ottimista e credo che nessuno lo faccia con cattiveria. Per qualche malignone (via di mezzo tra maligno e …) anche il mio post fa parte del circo, è “reverse newsjacking” bello e buono. Allora qui nessuno è santo e nessuno è diavolo, quindi lungi da me demonizzare chi ha usato in questi giorni abbondantemente questa app. La mia è una riflessione che va ben oltre il caso specifico, ok? Non perdiamo tempo ad additarci, arriviamo al nocciolo.
Nocciolo
Spesso immaginiamo Internet come una mega doccia, tutto passa, certo, ma l’acqua che ci cade addosso ci cambia. Non tutto quello che c’è online merita la nostra attenzione, il nostro tempo e le nostre capacità comunicative. A volte meritano l’oblio.
La comunicazione è una cosa seria e nessuno vieta di farla con il sorriso (lo so bene), ma su certe cose non possiamo permetterci di giocare.