Quando accedi a Facebook come credi che vengano scelti i post da presentarti nel newsfeed?
In ordine cronologico di pubblicazione dei soli post dei tuoi amici? No, cucciolo…
Gli aggiornamenti che ti vengono presentati sono il risultato di un preciso algoritmo che studia il tuo comportamento per personalizzare il più possibile il newsfeed, in modo tale da tenerti sempre attivo, vivace e soddisfatto! Click, Click, Click! Click, Click, Click!
Per te il newsfeed finisce qui
Lo spazio a disposizione è striminzito ed i post offerti dalle pagine brand aumentano senza sosta!
Mediamente ogni persona ha a disposizione dai 1.500 ai 15.000 post al giorno! Facebook quindi ha messo mano al suo algoritmo per cercare di offrire agli utenti solo il meglio! Il risultato è stata un’incazzatura generale di tantissimi brand che hanno visto calare drasticamente la visibilità dei proprio post, a discapito di pochi fortunatissimi reputati validi e consoni a prosperare nel newsfeed. L’unica alternativa, ovviamente, è pagare! Facebook l’ha fatto per i suoi utenti, per offrire solo il meglio! L’algoritmo prende in considerazione 100.000 fattori, qui trovi quelli reputati più importanti da Will Cathcart Product Management di Facebook.
Stiamo lavorando per voi
Ricercando il meglio per i suoi utenti, Facebook ha eseguito recentemente un test, modificando artificialmente alcuni newsfeed (come se normalmente non lo facesse) caricandoli di aggiornamenti particolarmente negativi (o positivi) per poi studiare il comportamento degli utenti. Molta gente l’ha vissuta male, malissimo! Si sono sentiti sfruttati, traditi dal loro amico Facebook.
La vendetta di Honan Il Piacione
Facebook fai test sugli utenti? Bene, allora Mat Honan, giornalista di Wired.com, ha deciso di testare Facebook ed il suo algoritmo. Ha cliccato “Mi Piace” per due giorni a ogni post, compresi i primi 4 suggerimenti proposti da Facebook . Ha così cliccato su barzellette, foto di figli di amici, cerbiatti, conigli, pappagalli e gattini, tanti gattini. Il risultato è stato oltre a degli scompensi emotivi (nell’articolo dice che la cosa non gli è piaciuta per niente almeno 60 volte) un drastico calo degli aggiornamenti provenienti da altre persone ed un aumento considerevole di post provenienti dai brand. Inoltre i newsfeed degli amici di Honan Il Piacione sono stati impestati dai suoi aggiornamenti e messaggi del tipo “Hey! A Honan piace questo” e “Oh! A Honan piace quello”.
La conclusione del giornalista è che l’esperienza sui social network rischia di diventare un percorso autoreferenziale nel corso del quale si viene confermati nelle proprie opinioni e tenuti lontani da contenuti che ci possono mettere in discussione.
Ma è ovvio! Su Facebook cerco parenti e amici, quelli con le mie stesse affinità, quindi è certo che se non interagisco con persone nuove realizzo una bella bolla in cui vivere come un pesciolino rosso e pensare che quei 500 cl di acqua siano l’oceano!
Se tutti facessimo come Honan?
- a Facebook non interessa minimamente, se clicchi su tutto, ti piace tutto ed allora attiva le catapulte e ti spara addosso ogni tipo di adv, sei un ottimo veicolo per seminare in giro post ai tuoi amici.
Il sistema dovrebbe però capire se ci sono amici piacioni come te ed eliminare i rompiscatole, come è successo con Honan. - Facebook disapprova questo atteggiamento, così sbarella tutto il sistema e non riesce più a capire cosa ti piace veramente.
- Facebook sta ancora ridendo.
- Facebook ritorna l’1 Settembre, per urgenze contattare #stocazzo.